sabato 17 dicembre 2011

Bastian contrario finlandese

Recentemente mi è capitato di trovare in un articolo l'espressione "vastarannan kiiski".  Non aiuta l'uso di GT che riporta per qualche misterioso motivo  "forza negativa".
Letteralmente si potrebbe tradurre con l'acerina dell'altra sponda, della sponda opposta. Per non farla tanto lunga, "vastarannan kiiski" ha più o meno lo stesso significato del nostro bastian contrario.
Non mi è chiaro però se la versione finlandese indica una persona che contraddice per abitudine o  piuttosto solo in presenza di un valido argomento.


L'origine è dell'espressione idiomatica è incerta e non detto che sia legata al qualche particolare tipo di comportamento dell'acerina. Pare che kiiski sia presente anche in alcune forme dialettali per indicare un individuo impulsivo, bisbetico o provocatore.

Sarebbe interessante sapere se anche in altre lingue esistano locuzioni idiomatiche equivalenti al nostro bastian contrario. Sembra che in inglese si citi "Mary, Mary, quite contrary" primo verso di una famosa filastrocca.

domenica 4 dicembre 2011

I versi degli animali in finlandese

Su Wiktionary ho trovato una curiosa tabella che indica i versi di alcuni animali in finlandese. In corrispondenza di ogni animale c'è il nome con cui sono indicati il maschio, la femmina, il cucciolo, il verso onomatopeico e il verbo derivato. In alcuni casi è riportato anche il nome del luogo dove l'animale vive.

Animale Animale (in finlandese) Verbo Verso
oca ankka kaakattaa vaak
grillo/cavalletta heinäsirkka sirittää
cavallo hevonen hirnua iihahaa
topo hiiri vikistä skviik
pollo,gallina kana kotkottaa, kiekua (kukosta) kot, kukkokiekuu (kukosta)
gatto kissa maukua, naukua, mouruta miau
cane koira haukkua, räksyttää hau, vuh
cuculo käki kukkua kukkuu
pecora lammas määkiä mää
leone leijona (~ jalopeura) karjua
uccello lintu laulaa, visertää, piipittää
urogallo (gallo cedrone) metso soida
mucca nauta ammua, mylviä muu, ammuu
renna poro rykiä
gufo,civetta pöllö huhuilla huhuu
rana sammakko kurnuttaa kroaak
maiale sika röhkiä röh
lupo susi ulvoa auu
corvo varis raakkua, vaakkua kraa, kvaak
capra vuohi mäkättää
passero varpunen silputtaa


Su Wikipedia si trova una pagina con i versi degli animali in italiano. Un articolo pubblicato su La Parolata elenca sia i versi che i verbi derivati.
Ricordo di aver letto tempo fa che il pettirosso non solo spittina ma pittirossa o spittirossa.

Purtroppo nella lista manca il coccodrillo. Anche in Finlandia nessuno sembra conoscerne il verso.



mercoledì 23 novembre 2011

Il pulcino del gallo forcello

Un'altra curiosa epressione idiomatica finlandese è "ei ole mikään eilisen teeren poika" che letteralmente significa "non essere il pulcino del gallo forcello di ieri" ovvero non essere alle prime armi, un novellino.
In italiano equivale per esempio all'espressione "non essere nato ieri" usata anche in altre lingue come l'inglese e lo svedese.

Vai ai capire il motivo per il quale tra tutti i gallinacei sia stato scelto proprio il gallo forcello.

giovedì 17 novembre 2011

Come un pidocchio nel catrame

In lingua finlandese "kuin täi tervassa" (lett. come un pidocchio nel catrame) significa fare una cosa molto lentamente, a fatica.
Ho notato l'espressione idiomatica nell'articolo Learning Finnish kuin täi tervassa pubblicato su Helsinki Times, settimanale di lingua inglese pubblicato in Finlandia.
Condivido le osservazioni dell'autore e le sue conclusioni. Ci vuole studio, pratica e pazienza nell'apprendimento della lingua finlandese.

sabato 5 novembre 2011

Mamma, Ciccio mi tocca

Nelle "Voci e maniere del parlar fiorentino" il Fanfani riporta l'espressione "fare la ganza di Cecco".
Non saprei quanto il modo di dire sia diffuso ai giorni d'oggi. Si soleva usare tale espressione per indicare colei (o colui) che fingendo di dispiacersi per qualcosa, sotto sotto la apprezza e ricerca.
L'origine pare risalga ad una novella popolare in cui c'era una ragazza che aveva un pretendente di nome Cecco. La ragazza diceva la madre dicendo "Mamma, Cecco mi tocca" mentre di nascosto sussurava al suo ragazzo "Toccami, toccami Cecco che la mamma non vede". Per questo quando qualcuno si comportava come la ragazza di Cecco si esclamava: "Oh mamma, Cecco mi tocca".

Ricordo che la medesima espressione è diffusa nel barese. Si dice infatti "essere come ad un Ciccio mi tocca" oppure anche "fare come a Ciccio mi tocca". Infatti Ciccio altro non è che uno dei diminuitivi di Francesco, versione locale del Cecco toscano.

Sapete se anche in altre regioni è diffusa una locuzione simile?

domenica 30 ottobre 2011

Deputare e deputati

Mi è capitato di rileggermi l'etimologia e alcune vecchie definizioni di deputato e di deputare. Alla voce deputato il vocabolario etimologico del Panigiani riporta la seguente definizione:
"colui che è scelto ed ha lo speciale mandato del principe, da un corpo di persone di trattare qualche negozio, esercitare un ufficio e simili; in modo speciale Colui che da una nazione o da una parte di essa è eletto solennemente, acciocchè la rappresenti nel parlamento e ne tuteli i diritti".

Secondo lo stesso vocabolario il verbo deputare deriva dal latino ed è composto da de e putare (potare, nettare, epurare) in altre parole scegliere il meglio.
Mai come negli ultimi anni ho avuto l'impressione che il significato etimologico sia stato tradito. Non mi riferisco ad un paese specifico.
Nella lingua finlandese il parlamento di chama Eduskunta mentre il parlamentare è chiamato kansanedustaja (lett. rappresentante del popolo). Un termine che trovo più consono e descrittivo della funzione di coloro che ricevono il mandato elettorale.
I deputati dovrebbero rappresentare durante il mandato i propri elettori che a loro volta dovrebbero assumersi la responsabilità di scegliere il meglio (come suggerito dal significato etimologico).

Putroppo qualche volta il migliore dei candidati non necessariamente corrisponde al meglio. Se va bene viene scelto il "meno peggio".

mercoledì 12 ottobre 2011

Quesito sentimentale

Non sarà sgrammaticata come le dichiarazioni raccolte nel gruppo Facebook Amori grammaticalmente scorretti, ma la frase notata in una stazione di Vantaa racchiude ben 3 lingue in 5 parole. Sarà riuscito l'autore a trovare la risposta al proprio interrogativo?



giovedì 25 agosto 2011

Lascia o raddoppia


Mi ha incuriosito il gioco di parole usato nello slogan "TUPLA VAI KUYTTI" per promuovere la vendita dei biglietti delle gare di qualificazione degli Europei di calcio del 2012. In particolare per gli incontri casalinghi della Finlandia contro Olanda e Moldavia.
Il termine kuytti non esiste in finlandese. Immagino sia stato coniato mettendo insieme il cognome dell'attaccante olandese Dirk Kuyt e "kuitti" (scontrino, ricevuta, conto).
Lo slogan sembra richiamare anche il titolo di uno storico programma televisivo finlandese. Infatti "Tupla tai kuitti" (raddoppio o ricevuta) è stato il quiz più longevo della televisione finlandese.
Mi sembra di aver capito che il programma fosse molto simile al nostro "Lascia o raddoppia?"

lunedì 15 agosto 2011

Il gioco delle parole composte

Vorrei proporre un gioco linguistico basato su alcune parole finlandesi composte. In corrispondenza del termine finalndese è riportata la traduzione letterale.
Alcune parole sono più immediate di altre e sono già state segnalate in alcune mie segnalazioni precedenti.
Lo scopo è di cercare di indovinare il corrispondente italiano (senza usare dizionari) partendo dal siginificato letterale delle parole componenti. Le risposte dovrebbero essere abbastanza semplici per chi ha acquisito un buon vocabolario di termini finlandesi.

Ecco dunque la lista della parole.

sateenkaari: arco della pioggia
sateenvarjo: ormbra della pioggia
aurinkovarjo: ombra del sole
norsunluu: osso di elefante
auringonkukka: fiore del sole
pilvenpiirtäjä: disegnatore di nuvola
pilvenhattara: zucchero filato di nuvola
poikamies: ragazzo uomo
revontulet: fuochi della volpe
lapsivesi: acqua del bambino

Buon Ferragosto!

domenica 24 luglio 2011

Bajamaja


Durante un famoso evento primaverile nel parco di una piccola piazza di Helsinki non sono passati inosservati le decine di volantini affissi ai muri delle case che si affacciavano sulla piazzetta. Ogni dieci passi circa se ne trovava una copia, oltre ad inviti simili posizionati in bella evidenza su alcuni alberi.

Cosa significa bajamaja? Facile per chi ha conoscenze di svedese. Nel volantino si trova nella forma partitiva plurale (bajamajoja).

Non sapevo che si trattasse di un marchionimo.

giovedì 14 luglio 2011

Sistemi numerici e linguaggi

Ho pensato di segnalare una particolare classifica in cui sono elencati i sistemi numerici in diverse lingue ordinati secondo un grado complessità deciso dell'autore giapponese.

Da notare come secondo l'elenco, sarebbe più facile contare in finlandese che in italiano. Tra le lingue dei paesi europei il gallese tradizionale risulta essere il più ostico mentre il gallese moderno quello più semplice (escludendo l'esperanto).

Primeggia per difficoltà i linguaggio Huli mentre pare che i tongani abbiano il sistema di conteggio più facile. Infatti mentre quello Huli è un sistema in base 15, in tongano basterebbe essere in grado di contare le dita delle proprie mani per elencare tutti i numeri.
Singolare come il sistema numerico più semplice e quello più complesso appartengano a due linguaggi relativamente vicini dal punto di vista geografico come la Papua Nuova Guinea e Tonga.

Condividete la classifica? Quale è il sistema numerico più inconsueto in cui vi siete imbattuti?

domenica 10 luglio 2011

Il ragazzo del bucato

Trovo curioso il nome pyykkipoika con cui in finlandese viene chiamata la molletta per il bucato.
A seconda del contesto, poika corrisponde a maschio, figlio, ragazzo, bambino mentre pyykki significa bucato.
Mentre in italiano la molletta è femminile, in finlandese si potrebbe considerare maschile visto che per stendere i panni sono utilizzati i "ragazzi del bucato".

mercoledì 15 giugno 2011

Rusinat pullasta

Mi è piaciuta a prima ascolto l'espressione idiomatica finlandese '(poimia/noukkia) pullasta rusinat'.
La pulla è una sorta di pagnotella dolce che in Finlandia si gusta insieme al caffè. Solitamente contiene anche dell'uva passa (rusina in finlandese).
Mi risulta che l'espressione idiomatica "raccogliere/estrarre l'uva passa dalla pulla" significhi scegliere il meglio, scegliere i vantaggi senza gli svantaggi.

Non mi sembra tanto chiaro a questo punto se il meglio, in senso figurato, sia rappresentato dall'uva passa o dalla pulla. De gustibus...

lunedì 13 giugno 2011

Cricetizzare

Avevo segnalato tempo fa delle curiosità riguardanti i verbi di etimologia animalesca presenti nella lingua italiana e in quella finlandese. Lo spunto per la segnalazione era nato dal verbo finlandese hamstrata contenuto in un articolo.

Tra le notizie di oggi mi ha incuriosito l'articolo Has the Internet "hamsterized" journalism?. In particolare l'uso del verbo hamsterize virgolettato. Nell'articolo ricorre anche il termine 'hamsterization'.
Non mi risulta che esista ufficialmente nei dizionari anglofoni ma come si può immaginare il verbo deriva da hamster, criceto in italiano.
In italiano la stessa frase potrebbe tradursi con 'Internet ha "cricetizzato" il giornalismo?'. Anche in questo caso non ho trovato il termine in alcuno dizionario italiano in mio possesso.

Ad ogni modo immagino che cricetizzare (o anche cricetare) renda bene l'idea. Mi piace un po' meno cricetizzazione (cricetazione??).

sabato 11 giugno 2011

Helleaalto

Con l'arrivo dell'estate si sente spesso parlare di helleaalto. In italiano si potrebbe tradurre con ondata di calore.
La parola è composta da helle e aalto (ondata,onda).
Nel grafico si vede la temperatura registrata nei dintorni dell'aeroporto di Helsinki nelle ultime 48 ore.
Aggiornamenti e previsioni sono disponibili sul sito dell'Istituto Meteorologico finlandese.

giovedì 2 giugno 2011

Parole fossili

Navigando in rete sono capitato sulla pagina di Wikipedia dedicata alle parole fossili. Parole obsolete che vengono spesso ricordate solo perchè recluse all'interno di espressioni idiomatiche. Parole che ci sembrano oscure, quasi esotiche se estrapolate dal loro contesto.
Esempi di parole fossili sono ghinghero e ganghero tra le favorite di Tiziano Scarpa a cui "piacerebbe riuscire a disincrostare queste parole, a rimetterle in vita, a farle volare, di nuovo libere di attraversare tutto il linguaggio".

Quali sono le vostre parole fossili preferite?

sabato 2 aprile 2011

I capelli delle fate

Una graminacea dal grande valore paesaggistico ed ecologico è la stipa austroitalica Martinowsky. Tipica dei pascoli aridi, si trova limitate aree dell'Italia meridionale. Questa specie è infatti tutelata da una direttiva della comunità europea relativa alla conservazione della flora selvatica.
Passeggiando per i pascoli della Murgia verso la fine della primavera, durante la fioritura, è facile che l'attenzione ricade sui manti argentei formati dalle spighe simili a soffici, impalpabili capelli.
Al caratteristico aspetto sono infatti legati i suggestivi nomi popolari con cui viene chiamata la graminacea: erba della fate, lino delle fate piumoso, capelli delle fate.

Forse le chiome argentee sono lasciate dalle fate per addolcire i rocciosi e aridi pendii delle Murge e ricordare ai suoi abitanti la magnificenza della natura e il suo delicato equilibrio.

sabato 5 marzo 2011

Lasciare le noci

Si fa risalire l'espressione "lasciare le noci" all'epoca degli antichi romani ("relinque nuces"). Durante la celebrazione delle nozze lo sposo lanciava delle noci come metafora dell'abbandono dell'infanzia per entrare nell'età adulta. Il lancio delle noci da parte dello sposo era fortemente sollecitato dai bambini presenti che poi le raccoglievano con tanti schiamazzi. Le noci erano usate nei giochi dei bambini in alternativa alle biglie.

Quando un giovane lascia le noci passa dunque dalla spensieratezza e alla leggerezza tipica dell'infanzia all'età della raggione, alla maturità.

Secondo Plinio le noci sono erano nelle cerimonie nuziali perchè dotate di un doppio rivestimento, il guscio e il mallo, e pertanto simbolo di una unione solida e duratura.
Altre fonti riportano che il lancio dello noci ai bambini rappresentava un gesto di buon augurio per la novella sposa che entrava nella casa del marito. Si è ipotizzato anche che il rituale fosse un augurio di prosperità e fecondità per la nuova coppia di sposini.

Ancora oggi oltre al riso si lanciano agli sposi confetti e caramelle. Con lo stesso entusiasmo e gioiosa confusione di secoli fa i bambini presenti si precipitano a raccorglierli.

sabato 26 febbraio 2011

Parole intriganti dal mondo

Mi è capitato tra le mani una copia di "In other words" che l'autore Christopher Moore definisce come una guida alle parole straniere più intriganti indirizzata agli amanti delle lingue.
Sullo stesso tema anni fa è stato pubblicato da Adam Jacot de Boinod anche "The meaning of tingo".

Come misurare il livello di interesse o il fascino esercitato da una parola? Possono delle parole nella propria lingua o in lingue straniere definite oggettivamente intriganti?

Personalmente trovo interessante una parola o una espressione quando non hanno un traducente immediato in altre lingue rappresentando un punto di vista privilegiato alle usanze e alle tradizioni del paese alla cui lingua la locuzione appartiene.
Una parola intrigante costituisce quasi una stele di Rosetta che ci fornisce la possibilità di decifrare trascurabili sfumature o profonde discrepanze di altre culture, i mezzi per interpretarle e coglierne gli aspetti più intimi e meno percettibili.
Non sempre però il fascino di una parola sta nella sua intraducibilità. Spesso la frequenza d'uso , l'abuso e il tempo influenzano la capacità di seduzione decretandone una folgorante popolarità oppure un profondo oblio.

Trovate su questa pagina una selezione di quelle presentate nel libro di Moore.

La sezione del libro dedicata alle parole italiane comincia con la citazione del celebre "M'illumino d'immenso" di Ungaretti. Negli ultimi anni il verso è stato per esempio parafrasato in "M'illumino di meno" per una iniziativa finalizzata alla sensibilizzazione e risparmio energetico.
Altre termini e frasi idiomatiche italiane scelte da Moore sono: ristretto, castrato, attaccabottone, magari, caso mai, mettere in piazza.

Se dovessi elencare su due piedi alcune parole italiane interessanti direi: scarica barile, benaltrismo, cazzeggiare, cornuto, pasticcio, allegria, bimbominchia, pomicione, espresso, inciucio, uva, chiacchierare, cerchiobottismo.

Restando in tema segnalerei Tre minuti una parola, la nuova video rubrica di Bebbe Severgnini.

Quando una parole è interessante? Quali parole italiane ritenete trovate interessanti?

sabato 19 febbraio 2011

Verbi eponimi

Per curiosità ho pensato di raccogliere in questo i verbi derivati da eponimi usati nella lingua italiana, finlandese e inglese.
Alcuni di questi verbi sono comuni a più lingue altri invece sono il prodotto di una specifica cultura e non hanno un corrispondente nelle altre.
Nella lingua finlandese questo tipo di verbi terminano nel suffisso "-oida". Generalmente questo tipo di suffisso indica che il verbo è derivato da un termine non finlandese. Non mancano le eccezioni alla regola in uno e nell'altro senso.

Sono benvenuti commenti, correzioni, segnalazioni. Per il significato dei termini potete consultare i siti elencati nella sezione destra.


italianofinlandeseinglese
boicottareboikotoidaboycott
burke
elvistellä
ermetizzare
hoover
gallupoida (4)
galvanizzare(1)galvanoidagalvanise(*)
linciarelynch
maramaldeggiare
mesmerizzaremesmeroidamesmerise(*)
paparazzarepaparazzoida(3)
pastorizzarepastöroida(2)pasteurise(*)
sandwich



Note
(*): per questo tipo di verbi è riportata la sola versione britannica. Il verbo si trova con il suffisso "-ze" in luogo di "-se". Per esempio galvanize, mesmerize e così via.
(1): mi risulta che "galvanoida" in finlandese non abbia anche il significato figurato di "eccitare qualcuno,elettrizzare" che hanno i corrispettivi italiano e inglese.
(2): il verbo si trova anche nella versione pastoroida.
(3): non ho trovato alcun riferimento nei dizionari finlandesi ma in rete aho rintracciato alcune (anche se poche) occorrenze.
(4): in lingua parlata significa "intervistare qualcuno per un sondaggio" (to poll in inglese). Negli ultimi tempi ho sentito usare "sondaggiare" ma credo che non sia riportato nei dizionari italiani. Il termine gallupoida deriva dall'inglese gallup che a sua volta trae la sua origine da George Gallup, pioniere americano delle tecniche di sondaggio

sabato 12 febbraio 2011

Cannaruto e canarile

Tra le parole della memoria ricordo che la parola canaruto (o cannaruto) ricorreva spesso che benevoli rimproveri che gli adulti rivolgevano a noi bambini. L'invito a non essere troppo canaruto arrivava spesso dai genitori o dai parenti più vicini come nonni e zii.
In alcuni dialetti meridionali il termine cannaruto significa ghiottone,goloso e viene spesso utilizzato come bonario rimprovero.

Se per esempio un bambino mangiava troppe cioccolate, biscotti o zucchero si sentiva apostrofare come "canaruto" oppure che aveva il "canarile" lungo. Canarile è un termine dialettale che sta ad indicare l'esofago,la gola.
La golosità, l'avidità del buon cibo, per esempio è chiamata cannarutizia nel napoletano e cannaturia nel tarantino.
Nella zona di Cerignola circolerebbe una leggenda legata a San Pietro patrono della città. A me pare che si tratti di un fantasioso aneddoto popolare.
Secondo una leggenda locale San Pietro ogni tanto ne combinava qualcuna delle sue. Passando in zona vide un prosciutto appeso ad una finestra e senza pensarci due volte se ne impossessò. Gesù non la prese bene e impose di restituire l'oggetto del furto. Pietro non riuscì a ritrovare il proprietario e quindi si tenne il prosciutto per se. Per questo il popolo gli affibiò l'appellativo di "cannaruto".

lunedì 31 gennaio 2011

Lingua finlandese: risorse e servizi in rete

Ho pensato di raccogliere grammatiche, dizionari, strumenti linguistici e risorse sulla lingua finlandese disponibili in rete.
Per evitare che la colonna a destra diventi troppo lunga ho deciso di raccogliere i collegamenti nella pagina "Lingua finlandese" (in alto sotto il titolo principale).
Alla lista saranno man mano aggiunte nuove risorse e servizi.

venerdì 21 gennaio 2011

Acconiglia!

L'altro giorno mi sono casualmente imbattuto per la prima volta nel verbo acconigliare, ovvero "ritirare i remi dall'acqua nella galea disponendoli orizzontalmente nella coniglia"

La coniglia non è ovviamente la femmina del coniglio ma in questo contesto rappresenta, nel gergo marinaresco, l'ultimo banco di prua nelle galee.
Il cerchio però si chiuderebbe se si da credito all'ipotesi secondo nella coniglia si metteva la ciurma più debole e miti, i conigli appunto.
Di diverso avviso sembra essere il Tommaseo che suggerisce un parallelo tra i remi ritirati nelle relative caviglie e i conigli che si ritirano nelle loro tane.

Sinonimi di acconigliare sono anche "tessere/intrecciare i remi". A questi nomi alternativi fa riferimento una ulteriore interpretazione che parte dalla forma del pettine da telaio creata dai "remi intrecciati" per finire alle fantasie erotiche dei marinai.

In un primo momento pensavo anche io fosse un verbo di chiara etimologia animalesca in qualche modo connesso alla notoria capacità riproduttiva dei conigli.

giovedì 20 gennaio 2011

Forestierismi italiani nella lingua finlandese

Tra i termini finlandesi presi in prestito dalla lingua italiana sembrano più frequenti parole legate al mondo dell'arte e della gastronomia.
Non ho trovato una lista completa quindi proverò a riportarne quante più possibile in questo spazio raggruppandole per categoria. Le parole sono riportate nella forma nominativa singolare (anche se terminano con la "i").
Se ne conoscete altre segnalatele pure nei commenti.

Musica, Danza
altto, basso, ballerina, solisti, duetto, allegro, andante

Arti figurative
fresko

Gastronomia
makaroni, pitsa (pizza), spagetti, espresso, pasta, latte

Economia
kassa, krediitti, pankki, valuutta

Varie
passi, paparazzi

domenica 9 gennaio 2011

Perle ai porci e altre frasi idiomatiche suine

Non sono poche le frasi idiomatiche finlandesi riguardanti il maiale. In aggiunta a quelle già segnalate ne troviamo altre più o meno diffuse.
Come in altre lingue, anche in finlandese si trova l'espressione "gettare le perle ai porci" (heittää helmiä sioille) nel senso di rovinare qualcosa consegnadola a qualcuno non capace di apprezzarne il giusto valore.
Mi è capitato di sentire spesso "sika syö eväät" (let. il maiale mangia le provviste) per indicare che un progetto, un piano non si concretizza, va in fumo.

Non so quanto diffusa sia l'epressione "ei ymmärrä asiasta enempää kuin sika hopealusikasta" (let. non capire più di un maiale riguardo un cucchiaio d'argento). La frase idiomatica sarebbe usata per affermare di non capire assolutamente nulla della questione ovvero di non saperne più di quanto un maiale sappia di un cucchiaio d'argento.
Altre varianti dialettali della stessa espressione sono "non capire nulla come un maiale della stella polare" e similmente sostituendo la stella con un mulino a vento, del sorgere del sole.
Sembra evidente che il maiale non sia l'animale a cui vengano riconosciute avanzate capacità cognitive. Infatti si dice anche non avere più comprensione di quanta ne abbia un maiale della sua coda (ei ole ymmärrystä enempää kuin sialla saparostaan).

Anche sul comportamento dei maiali, sul loro modo di mangiare sono nate curiose espressioni. Nella Finlandia orientale si direbbe "kuin sika vatukossa" (come un maiale in boschetto/cespuglio di lamponi) mentre nella parte occidentale avrebbe origine "kuin sika rukiissa" (come un maiale nella segale).
Mi sembra di aver capito che le metafore facciano direttamente riferimento ai modi sfrenati, disordinati, privi di regole attribuiti alla specie suina.

Altre curiosità linguistiche sul maiale le trovate in un articolo del Kotus (in finlandese).

sabato 8 gennaio 2011

Di muletti, civette e altre parole

Di verbi con una "etimologia animalesca" ne avevo già riportato alcuni esempi.
Non sono pochi i termini presi in prestito dal mondo animale per indicare oggetti, situazioni che a tale mondo non appartengono.

Per quel che riguarda la lingua finlandese, nel post succitato, erano stati segnalati i casi di sammakko e karhu.
Un altro esempio è vasikka (vitello ma anche informatore,confidente), nostokurki (gru sollevatore).
In gergo mäyräkoira non è il cane bassotto ma una confezione da 12 di bottiglie di birra. Allo stesso modo parlando di villakoira non si intende solamente il barboncino ma anche il "batuffolo di polvere" che si forma sotto i letti o negli angoli delle stanze.


Alcuni esempi in italiano sono le civette ovvero le locandine presenti nelle edicole come richiamo per il pubblico.
Le auto civetta sono quelle delle forze dell'ordine senza segni caratteristici in modo da confondersi con il traffico comune. In gergo sono chiamate gazzelle le autoradio dei Carabinieri e pantere le volanti della Polizia.

Pare non da tutti condivisa l'origine di gazzetta da gazza. Il primo foglio periodico pubblicato nel XVI secolo a Venezia si pagava con una gazetta, la moneta locale. Il nome però potrebbe anche derivare dal fatto che dall'emblema della gazza, simbolo di loquacità, era riportato sui primi fogli delle notizie.

A seconda del contesto, assume significati diversi il termine muletto mentre per il sollevamento e lo spostamento delle merci è comunemente utilizzata la gru.

Tra gli esempi in lingua inglese invece vorrei citare la curiosa espressione idiomatica "aringa rossa".

domenica 2 gennaio 2011

Con i guanti di seta

L'ultimo giorno dell'anno è stata pubblicata una vignetta di Fingerpori che giocava sul significato dell'espressione idiomatica finlandese "kohdella/käsitellä silkkihansikkain" (lett. trattare con i guanti di seta).
Nella vignetta viene richiesto al responsabile della dogana che gli eminenti ospiti vengano trattati con tatto e cortesia, ovvero in finlandese, con i guanti di seta. Il funzionario doganale non manca di eseguire alla lettera la richiesta.

Tessuto a parte l'espressione è quindi simile a quella italiana "trattare con i guanti di velluto".
Una locuzione finlandese analoga è anche "pitää kuin kukkaa kämmenellä" (tenere come dei fiori nel palmo).
Se non vado errato in inglese la stesso significato è espresso da "to walk on eggshels" (camminare sui gusci delle uova).

Conoscete espressioni simili nei dialetti italiani o in altre lingue?