sabato 8 gennaio 2011

Di muletti, civette e altre parole

Di verbi con una "etimologia animalesca" ne avevo già riportato alcuni esempi.
Non sono pochi i termini presi in prestito dal mondo animale per indicare oggetti, situazioni che a tale mondo non appartengono.

Per quel che riguarda la lingua finlandese, nel post succitato, erano stati segnalati i casi di sammakko e karhu.
Un altro esempio è vasikka (vitello ma anche informatore,confidente), nostokurki (gru sollevatore).
In gergo mäyräkoira non è il cane bassotto ma una confezione da 12 di bottiglie di birra. Allo stesso modo parlando di villakoira non si intende solamente il barboncino ma anche il "batuffolo di polvere" che si forma sotto i letti o negli angoli delle stanze.


Alcuni esempi in italiano sono le civette ovvero le locandine presenti nelle edicole come richiamo per il pubblico.
Le auto civetta sono quelle delle forze dell'ordine senza segni caratteristici in modo da confondersi con il traffico comune. In gergo sono chiamate gazzelle le autoradio dei Carabinieri e pantere le volanti della Polizia.

Pare non da tutti condivisa l'origine di gazzetta da gazza. Il primo foglio periodico pubblicato nel XVI secolo a Venezia si pagava con una gazetta, la moneta locale. Il nome però potrebbe anche derivare dal fatto che dall'emblema della gazza, simbolo di loquacità, era riportato sui primi fogli delle notizie.

A seconda del contesto, assume significati diversi il termine muletto mentre per il sollevamento e lo spostamento delle merci è comunemente utilizzata la gru.

Tra gli esempi in lingua inglese invece vorrei citare la curiosa espressione idiomatica "aringa rossa".

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